Arrow, è il titolo orfano di
Green Arrow, in italiano
Freccia Verde, serie incentrata sul personaggio nato dalla casa di fumetti
DC Comics,
e destinato a nuova popolarità grazie al format televisivo. Green
Arrow, alias Oliver Queen (Stephen Amell), miliardario superstite da un
incidente in mare convertito a giustiziere della corrotta Star City,
utilizzando un arco precisissimo come arma. Ma l'Arrow di CW, promette sin dal pilot, tantissima azione e
richiami contemporanei agli scenari metropolitani dove si muove il
supereroe, oltre a sfruttare un caposaldo della tradizione del fumetto, l'incontro e la collaborazione con altri caratteri DC come
Deathstroke.
Da una sgargiante tutina verde simile a quella dell'immaginario di Robin Hood,
ad un completo in pelle verde scura, totalmente tecnologico e che
sottolineasse il background esperienziale nudo e crudo della permanenza
di Oliver sull'isola. Il pilot non ha infine deluso, mischiando tutti
gli elementi tipici delle vicende di un supereroe. Azione, umorismo,
scenari naturalistici mozzafiato e aria di novità. Visivamente
svecchiato dal canone fumettistico,
Arrow ritrova così
nella struttura narrativa e nella caratterizzazione dei personaggi tutto il profumo della carta stampata insieme ad
una certa ironia: non a caso la battuta nel pilot di Oliver Queen,
rimasto all'oscuro per cinque anni del mondo civilizzato, arriva a
chiedere: “Cos'è Twilight?” e si sente rispondere che è assolutamente
meglio non saperlo.
Ed ecco i punti di forza della serie (direttamente dal sito
"serialmente"... di cui faccio un copia e incolla perchè riassume perfettamente "il tutto")
Le sequenze action. E scusatemi, ma qui io divento un tredicenne e se vedo un bell’inseguimento a piedi, un bel numero di
parkour o un po’ di cazzotti assestati in maniera abbastanza credibile E NESSUNA SCENA AL RALLENTATORE COPIATA DA
MATRIX,
per me si è portato a casa l’episodio. Secondariamente, ho molto
apprezzato vedere Oliver che rompe il collo ai suoi avversari al grido
di “nessuno può conoscere il mio segreto”: una vera ventata d’aria
fresca, se ripenso a 10 anni di
Smallville in cui ogni singola
persona che scopriva il segreto di Clark Kent prendeva una botta in
testa e perdeva la memoria delle ultime 24 ore.
Stephen Amell. Ma come, direte,
hai appena detto che è un cane! E continua ad esserlo, ma è un cane con carattere, carisma, e ha il fisico perfetto per la parte:
Justin Hartley era
bello,
ma lo avreste mai scambiato per un guerriero? Stephen Amell sì. Stephen
Amell non sarà credibile quando parla, ma dà soddisfazioni quando mena.
Il mistero. Oliver conosce tecniche di combattimento
avanzatissime, parla il russo, hackera i computer e ha una
dimestichezza con la tecnologia che non ci si aspetterebbe da qualcuno
che ha passato 5 anni lontano dalla civiltà: non sono cose che si
imparano da soli e di certo non su un’isola deserta, ma allora
cos’è successo veramente in questi 5 anni?
Ormai abbiamo capito
che i canali credono di aver capito
che l’unico modo per farci vedere una cosa sia buttarci dentro Il
Mistero (meglio se ha a che fare con un’isola!). Non sono mai stato
particolarmente d’accordo ma ormai me ne sono fatto una ragione, e
quello di
Arrow è un mistero abbastanza inoffensivo da
risvegliare quel minimo sindacale di curiosità che fa dire “vediamo dove
va a parare” senza mandarmi a male il cervello.
La mia teoria (
oohh siamo già alle teorie, come s’è fatto sofisticato il signorino)
è che Oliver, su quest’isola benedetta, abbia incontrato una o più
persone, abbia ricevuto un addestramento ninja/militare e che il suo
maestro — in un rapporto allievo buono/maestro malvagio come quello tra
Bruce Wayne e Liam Neeson in
Batman Begins — a giudicare da
questo fotogramma, sia il supercattivo
Deathstroke.
Il colpo di scena finale, da vera telenovela messicana!
Il comic relief, le battutine sugli anni che Oliver
si è “perso”. Niente di trascendentale, ma lo spaesamento di fronte a un
fenomeno di massa di cui non sa niente (“The chick from Twilight” “What
is Twilight?”) o il riassunto dei momenti salienti degli ultimi 5 anni (
What
else did you miss? Super bowl winners: Giants, Steelers, Saints,
Packers, Giants again. A black president — that’s new. Oh, and “Lost,”
they were all dead… I think.) mi hanno fatto sorridere, che è più di quanto possa dire di qualunque altro show CW che non sia
Supernatural.