lunedì 4 febbraio 2013
Arrow....il "nuovo" eroe della Dc sbarca in tv..
Arrow, è il titolo orfano di Green Arrow, in italiano Freccia Verde, serie incentrata sul personaggio nato dalla casa di fumetti DC Comics, e destinato a nuova popolarità grazie al format televisivo. Green Arrow, alias Oliver Queen (Stephen Amell), miliardario superstite da un incidente in mare convertito a giustiziere della corrotta Star City, utilizzando un arco precisissimo come arma. Ma l'Arrow di CW, promette sin dal pilot, tantissima azione e richiami contemporanei agli scenari metropolitani dove si muove il supereroe, oltre a sfruttare un caposaldo della tradizione del fumetto, l'incontro e la collaborazione con altri caratteri DC come Deathstroke.
Da una sgargiante tutina verde simile a quella dell'immaginario di Robin Hood, ad un completo in pelle verde scura, totalmente tecnologico e che sottolineasse il background esperienziale nudo e crudo della permanenza di Oliver sull'isola. Il pilot non ha infine deluso, mischiando tutti gli elementi tipici delle vicende di un supereroe. Azione, umorismo, scenari naturalistici mozzafiato e aria di novità. Visivamente svecchiato dal canone fumettistico, Arrow ritrova così nella struttura narrativa e nella caratterizzazione dei personaggi tutto il profumo della carta stampata insieme ad una certa ironia: non a caso la battuta nel pilot di Oliver Queen, rimasto all'oscuro per cinque anni del mondo civilizzato, arriva a chiedere: “Cos'è Twilight?” e si sente rispondere che è assolutamente meglio non saperlo.
Ed ecco i punti di forza della serie (direttamente dal sito "serialmente"... di cui faccio un copia e incolla perchè riassume perfettamente "il tutto")
Le sequenze action. E scusatemi, ma qui io divento un tredicenne e se vedo un bell’inseguimento a piedi, un bel numero di parkour o un po’ di cazzotti assestati in maniera abbastanza credibile E NESSUNA SCENA AL RALLENTATORE COPIATA DA MATRIX, per me si è portato a casa l’episodio. Secondariamente, ho molto apprezzato vedere Oliver che rompe il collo ai suoi avversari al grido di “nessuno può conoscere il mio segreto”: una vera ventata d’aria fresca, se ripenso a 10 anni di Smallville in cui ogni singola persona che scopriva il segreto di Clark Kent prendeva una botta in testa e perdeva la memoria delle ultime 24 ore.
Stephen Amell. Ma come, direte, hai appena detto che è un cane! E continua ad esserlo, ma è un cane con carattere, carisma, e ha il fisico perfetto per la parte: Justin Hartley era bello, ma lo avreste mai scambiato per un guerriero? Stephen Amell sì. Stephen Amell non sarà credibile quando parla, ma dà soddisfazioni quando mena.
Il mistero. Oliver conosce tecniche di combattimento avanzatissime, parla il russo, hackera i computer e ha una dimestichezza con la tecnologia che non ci si aspetterebbe da qualcuno che ha passato 5 anni lontano dalla civiltà: non sono cose che si imparano da soli e di certo non su un’isola deserta, ma allora cos’è successo veramente in questi 5 anni?
Ormai abbiamo capito che i canali credono di aver capito che l’unico modo per farci vedere una cosa sia buttarci dentro Il Mistero (meglio se ha a che fare con un’isola!). Non sono mai stato particolarmente d’accordo ma ormai me ne sono fatto una ragione, e quello di Arrow è un mistero abbastanza inoffensivo da risvegliare quel minimo sindacale di curiosità che fa dire “vediamo dove va a parare” senza mandarmi a male il cervello.
La mia teoria (oohh siamo già alle teorie, come s’è fatto sofisticato il signorino) è che Oliver, su quest’isola benedetta, abbia incontrato una o più persone, abbia ricevuto un addestramento ninja/militare e che il suo maestro — in un rapporto allievo buono/maestro malvagio come quello tra Bruce Wayne e Liam Neeson in Batman Begins — a giudicare da questo fotogramma, sia il supercattivo Deathstroke.
Il colpo di scena finale, da vera telenovela messicana!
Il comic relief, le battutine sugli anni che Oliver si è “perso”. Niente di trascendentale, ma lo spaesamento di fronte a un fenomeno di massa di cui non sa niente (“The chick from Twilight” “What is Twilight?”) o il riassunto dei momenti salienti degli ultimi 5 anni (What else did you miss? Super bowl winners: Giants, Steelers, Saints, Packers, Giants again. A black president — that’s new. Oh, and “Lost,” they were all dead… I think.) mi hanno fatto sorridere, che è più di quanto possa dire di qualunque altro show CW che non sia Supernatural.
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