“Questa è la storia di Gabriel, una storia fatta di sogni, di rimpianti e di verità...Quante volte nella vita avresti voluto cambiare qualcosa....avresti voluto tornare indietro per cambiare un singolo momento.....a me è stata data questa opportunità...”
“Avrei potuto aspettare....invece di crescere così in fretta.”
Inizia così il viaggio di Gabriel, in un mondo surreale dove i suoi ricordi di infanzia prendono vita uno dopo l'altro; ma dopo uno stupore iniziale, i ricordi si fanno pesanti e Gabriel non riesce più a controllarli. E' inutile cercare di cambiare quello che è già stato, è' il Caos, e si accorge che bruciare le tappe è servito solo ad aumentare la lontananza da quel tempo passato.Mentre Gabriel tira fuori dalla valigia dei ricordi i suoi vecchi giochi, questi prendono vita alle sue spalle in un crescendo di pathos: gli immancabili soldatini di legno compagni di mille battaglie, le girandole e le trottole, le “magiche” scatole dei pupazzetti ed il serpente arcobaleno che un tempo gli incuteva anche un po' di timore. Proprio il ricordo di questo gioco, che sgombra la mente di Gabriel, gli fa capire che il tempo in cui quei giochi erano i suoi migliori amici è passato troppo in fretta e adesso vorrebbe che quel periodo non finisse mai.
“Avrei potuto ascoltare... la voce del cuore, invece di ignorarla”
Davanti a Gabriel passano ora gli anni degli amori, del continuo e forzato cercare l'amore e la serenità in un'infinità di posti, non accorgendoci che magari il vero amore è a portata di mano e ci sfugge per un soffio, mentre continua una danza infinita di sentimenti ed emozioni. I primi amori, le prime storie che sembrano sempre essere quelle definitive, mentre non sono altro che eventi che formano il proprio bagaglio emozionale. Ma l'età è quella giusta per farsi mille illusioni. Ed è così che tutto ci sembra incantato e surreale. Fiori, piccoli esseri fatati, l'aria piena di bolle surreali ci impediscono di ragionare razionalmente e ci nascondono di vedere il vero amore, a portata di mano. La musica di un carillon si ripete come un mantra nella testa, fino al momento che scatta una scintilla e quello che prima sembrava incantato, diventa un ostacolo forse più grande di noi, e cerca in tutti i modi di separarci dal sentimento puro e dalla ricerca della “compagna ideale”.
“Avrei potuto cogliere...le nuove opportunità, invece di rimanere prigioniero dei rimorsi”.
Dopo la danza ipnotica dell'amore, Gabriel perde i sensi e si risveglia prigioniero dell'albero dei rimorsi. Le forze sembrano abbandonarlo e la ristagnazione dei sogni e dei desideri, unita all'incapacità di vedere “oltre” e la ricerca della forza per liberarsi, sono a portata di mano. Ma per trovare una nuova luce che riesca a dare la spinta Gabriel dovrà affrontare il nemico più grande.... sé stesso. Gabriel è ad un altro stadio della sua esistenza, intrappolato e stremato dai suoi stessi rimorsi. Inizia così una lotta interna, un cammino che lo porta ad affrontare le sue paure, popolate da maschere anonime e da giganteschi fantasmi del passato. I suoi stessi rimorsi prendono forma. Quella di minacciosi insetti pronti a suggere anche la minima traccia di ripresa e di speranza, cercando di farlo rimanere in quel limbo in cui nessuno trova la forza e l'energia per andare avanti. Ma Gabriel è forte. Riesce a guardare dentro sé stesso e come una fenice di fuoco è in grado di opporsi a tutto questo e a scontrarsi con l'altra sua personalità.
“Quante volte nella vita avresti voluto cambiare qualcosa....avresti voluto tornare indietro per cambiare un singolo momento.....a me è stata data questa opportunità......ma non l'ho fatto. Ma voi potete....
Potete cambiare eventi passati solo guardando avanti, senza mai cercare un “indietro tutta” che avrà solo lo scopo di farvi perdere nuove opportunità.
La vita è corta, è una sola....e non importa che tu abbia 6, 30 o 90 anni....
cogli l'attimo.
E vivila.....
fino in fondo.”
Faccia a faccia, l'uno di fronte all'altro, ma sempre la stessa “entità”. Gabriel “nero” affranto dai rimorsi, triste e senza la forza di trovare nuovi sogni affronta se stesso. Ma l'altro sé che trova è diverso da lui. E' un Gabriel “bianco”, rinato a nuova vità dopo un battesimo del fuoco che lo ha rigenerato nella forza e nello spirito. E' questa nuova energia che ha la meglio e Gabriel, circondato da esseri eterei e da energia pura antropomorfizzata, trova la via e la strada per andare avanti, per raggiungere le ambite colonne della luce, dove la speranza e la voglia di continuare liberano la parte angelica ed energetica che c'è in ognuno di noi. Perchè rimanere prigioniero dei rimorsi, sarebbe servito solo a farsi sfuggire nuove opportunità, a non vedere le nuove occasioni che la vita ci presenta ogni giorno.
La vita è corta, è una sola....e non importa che tu abbia 6, 30 o 90 anni....
cogli l'attimo, E vivila.....
fino in fondo.
Sviluppo del tema per il palio di Gallicano.
Per saperne di più: www.paliodisanjacopo.it
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